Qualcosa scricchiola nella terza stagione di Fargo e ho avuto difficoltà a capire cosa, esattamente, anche dato il mio parzialissimo punto di vista da grandissima amante di tutto ciò che riguarda Fargo.

Cerchiamo di capirci: la terza stagione di Fargo resta un buon prodotto, sicuramente sopra la media rispetto a tante altre serie concorrenti, ma – per citare Boris – forse è il caso di fermarsi qui. Noah Hawley adssso ha per le mani anche la gestione di Legion e lui stesso ha detto che non sa se potrà lavorare al materiale ancora disponibile su Fargo, preferendo piuttosto una pausa.

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Trainspotting e T2 parlano di una generazione ben precisa e del suo fallimento, che non potrebbe essere più evidente nel sequel del 2017: non solo nelle persone di Renton, Sick Boy, Spud e Begbie, ma anche nel confronto impietoso con i loro figli – quelli veri e quelli spirituali – i ventenni che li rifiutano e si prendono gioco di loro. I ventenni che usano altri tipi di droghe e si sentono rifiutati in altri modi dal sistema… ma qui ci ritorniamo.

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