L’inizio del concerto era previsto per le 21.00 ma la band che fa da apripista (i “Nothing but thieves” da Londra, carini, tengono bene il palco e il loro frontman sembra il gemello ritrovato di Matthew Bellamy, almeno nella voce) comincia a suonare alle 20.40 e finisce alle 21.30. Dopodiché trentacinque minuti di lunga, estenuante attesa che mi ricordano perché preferisco i concerti negli auditorium. No, non me la smenate con la storia che un vero concerto lo si vive solo nel prato antistante al palco, perché il raro sentore caprino di umano molto stagionato in Luglio inoltrato non è qualcosa che rende l’atmosfera di un live più vissuta e palpitante.

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