Il problema è che Iron Widow non è nemmeno una classica storia di formazione. Tutto accade troppo velocemente, spesso sono gli eventi a trascinare i personaggi e spingerli ad agire, i dilemmi finali vengono risolti da un deus ex machina infilato dentro la trama in modo così brusco da lasciare chi legge disorientato. Non c’è tempo di affezionarsi ai personaggi, di catturarne gli aspetti meno scontati, di vederli muoversi in contesti quotidiani. E, peggio ancora, su ogni ambientazione e relazione si stende una patina grigia che rende Wu Zetian, Gao Yizhi e Li Shimin dei cartonati scialbi, con cui è difficile identificarsi o anche solo empatizzare.

Continua a leggere
Torna in alto